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La galassia dei microbrand è enorme e in continua espansione. Accanto a un gran numero di startup in cui l’aspetto commerciale viene sviluppato di pari passo col prodotto (se non prima), esistono progetti nati da un’intuizione puramente tecnica che viene commercializzata solo dopo essere stata testata in modo soddisfacente. Approcci diversi che portano comunque dei vantaggi all’orologeria: nel primo caso la velocità e l’elasticità delle aziende appena nate consentono di intercettare un pubblico giovane, avvicinandolo all’abitudine di indossare un orologio, mentre nel secondo può capitare di assistere alla nascita di una novità tecnica che si può rivelare interessante anche per la produzione di massa. Il cronografo lanciato dal laboratorio Romano di Montecatini Terme appartiene a questo secondo gruppo. Michele Romano, orafo e tecnico con molti anni di esperienza, è partito dall’idea di un sistema per sigillare i pulsanti cronografici durante le immersioni, vero e proprio punto debole di tutti i diver. Se per vetro, fondello e corona esistono già soluzioni valide, infatti, per i pulsanti (più piccoli e sempre mobili per via della loro funzione) è tutto più difficile. Il cronografo Pitagora, primo modello lanciato da Michele Romano, è equipaggiato con un ingegnoso sistema di blocco che rende la cassa stagna fino alla profondità di 300 metri, grazie a un brevetto registrato nove anni fa, ma applicato concretamente solo quest’anno. “Ora la produzione è finalmente partita e la prima serie è pronta”, spiega Romano. Ma come funziona il sistema che rende stagna la cassa? “È molto semplice: ruotando la ghiera di circa 9 mm in senso antiorario, si aziona il meccanismo che abbiamo brevettato, bloccando i pulsanti e rendendo la cassa impermeabile”. Una volta in superficie basta riportare la ghiera nella posizione iniziale e i pulsanti si potranno utilizzare nuovamente. In ogni caso, anche senza attivare il sistema di blocco, l’orologio resiste alla pressione di 100 metri. La ghiera, quindi, non ha la classica funzione di conteggio dei minuti (come accade nella maggioranza dei subacquei), ma è incisa con la scala tachimetrica. In immersione i pulsanti non possono essere utilizzati, ma è possibile far partire il cronografo prima di azionare il blocco.
Il modello Pitagora ha una cassa in acciaio o in titanio da 48 mm di diametro, con quadrante nero, indici e lancette luminescenti, datario a ore 3, secondi continui a ore 9, minuti e ore cronografiche rispettivamente a ore 12 e 6. Gli orologi montano un calibro automatico Valjoux 7750, da 28.800 alternanze/oraù e 42 ore di riserva di carica. Tutte le fasi del montaggio e del collaudo sono curate da Michele Romano in persona, nel suo laboratorio di Montecatini. Cinturini in caucciù o pelle con fibbia ad ardiglione, anch’essa disegnata da Romano, che sta già lavorando ai prossimi modelli. “Il brevetto riguarda anche una seconda versione di blocco, non ancora in produzione. In pratica, i pulsanti (e qualunque altra apertura come il correttore del datario, ad esempio) vengono bloccati tramite la corona, lasciando la ghiera libera di ruotare. Il vantaggio di questo sistema è che si può applicare a vari modelli ”. E quando saranno pronti? “Penso che entro un anno i primi orologi dotati del nuovo sistema dovrebbero essere segnati”. Nel frattempo saranno lanciate nuove versioni del Pitagora con quadrante in diversi colori e soprattutto una referenza dal diametro inferiore, ma sempre dotata del sistema di blocco.
“Vorrei incontrare anche il gusto femminile con una dimensione più facile da indossare”, dice Romano. Il cronografo Pitagora sarà in vendita al prezzo di 1.800 euro per la versione in acciaio e di 2.000 euro per quella in titanio. Informazioni e contatti (non è previsto un canale e-commerce) sul sito www.romanoitaly.com